Morfologia - Campi Flegrei

gli amanti dei Campi Flegrei
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Campi Flegrei
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Territorio
pozzuoli dall'alto


La morfologia dei Campi Flegrei è strettamente collegata all'attività vulcanica sia più antica che recente.Alla base di questo territorio c'è una caldera delineata da un'ampia zona perimetrale con al centro una grossa depressione formatasi a seguito delle due eruzioni areali dell'Ignimbrite Campana ( circa 39 mila anni ) e del Tufo Giallo Napoletano.(circa 15 mila anni)

All'interno della suddetta depressione si sono impiantati numerosi crateri che hanno complicato il quadro morfologico d'insieme anche perchè i depositi litologici spesso si sono depositati in posizione distale rispetto al punto di emissione. Numerose deboli alture si alternano a dare sfogo in un'alternarsi continuo.Il mare e il fenomeno del bradisismo,  hanno  modificato nel tempo la morfologia con una serie di trasformazioni lente e inesorabili.

Camaldoli da Posillipo


I crateri intra-calderici assumono aspetti diversi, Montenuovo e Astroni per esempio, sono rappresentati da un rilievo cavo al centro a testimonianza dell'attività eruttiva. Particolare è la struttura di Porto Miseno praticamente in acqua. Agnano è un cratere complesso, molto ampio e in parte eroso dagli agenti atmosferici. Le correnti marine hanno rimaneggiata numerosi crateri: Nisida, il complesso di Vivara, Capo Miseno oggi non sono visibili nella loro interezza per l'azione continua del mare

Lago d'Averno


L'Averno assume una forma circolare, tipica dei crateri vulcanici, il lago ha comunque modificato la sua morfologia a seguito dell'eruzione del vicino Montenuovo. Ci sono poi delle strutture tettoniche e sbalzi litologici evidenti.Un esempio è proprio quello che si osserva nella zona dei cantieri di Pozzuoli: una parete in materiale piroclastico che ad un esame più approfondito risulta intriso di fossili marini.


Panorama verso Bagnoli

Inoltre il materiale tufaceo talora crea sbalzi morfologici rispetto alla messa in posto delle piroclastiti sciolte:  ad esempio per il "Rione Terra" a Pozzuoli. A complicare la struttura flegrea è la presenza del mare con la sua interazione con la costa: erosioni, sedimentazioni frane, modificano il territorio in una dinamicità spesso non prevedibile
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