Geologia dei Campi Flegrei - Campi Flegrei

Capo Miseno
Campi Flegrei
Punta Pennata
Bandiera dei Campi Flegrei
Panorama Miliscola
Campi Flegrei
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Geologia dei Campi Flegrei

Geologia
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Capo Miseno
Quando i greci  colonizzarono l'isola d'Ischia, il territorio  che si apriva ai loro occhi era ricco di fascino.  Ischia stessa era particolarmente attiva tanto da subire una serie di eruzioni in epoca storica da provocarne frequenti fughe. La fascia costiera continentale era rappresentata da un territorio fertile ma dalla morfologia accidentata.Non c'era la delimitazione attuale della caldera flegrea che noi vogliamo chiamare Campi Flegrei e la geologia recente della zona  è stata caratterizzata da eventi importantissimi che hanno influenzato la stessa cultura umana nel territorio. L'area flegrea dunque poteva essere rappresentata da tutta la zona vesuviana fino a Cuma . Ciò per la particolare origine comune di un vulcanismo intracrostrale comprendendo l' isola di Procida.
I "Campi Flegrei" sono  rappresentati per "tradizione" dall'area con per bordi Posillipo, i Camaldoli, la zona di Quarto e Licola fino a raggiungere Capo Miseno a mare. Le isole di Ischia e Procida vengono definite "Isole flegree" mentre Nisida è parte della caldera flegrea. C'è da dire che la moderna vulcanologia afferma che Ischia è un campo vulcanico a parte. In una delle teorie si indica  la caldera flegrea a cui viene annesso anche l'abitato della città partenopea con una morfologia quindi piuttosto complessa L'inizio dell'attività vulcanica dei Campi Flegrei non è ben definito, da alcuni studi sembrerebbe si possa risalire anche a 100 mila anni orsono,altri affermano che si possa risalire anche a 2 milioni di anni.
Nisida
da Monte di Procida
Una prima eruzione areale ha scosso profondamente la zona con  l'emissione dell'"Ignimbrite campana" (circa 39.000 anni fa) formando la struttura della caldera flegrea. Infatti all'eruzione seguì una importante subsidenza a causa del grande vuoto generato. Successivamente  si sono susseguite numerose eruzioni   con la formazione di alcuni crateri. Una seconda eruzione areale ha determinato la messa in posto del "Tufo giallo napoletano" (circa 15.000 anni fa).
Tale eruzione ha rafforzato la morfo-struttura calderica ancor oggi ben delineata a seguito di una ulteriore subsidenza generata dal gran vuoto negli strati superficiali della crosta terrestre.
Anche a questa hanno fatto seguito altre eruzioni a carattere locale con la neoformazione di numerosi crateri per lo più monogenici ovvero determinati da un'unica fase eruttiva. Il Monte Gauro rappresentava il rilievo per eccellenza  (non esisteva Montenuovo erettosi nel XVI sec) L'ultima eruzione è avvenuta in epoca storica (29 settembre 1538) con la formazione del Monte Nuovo .La Geologia dei Campi Flegrei ha rappresentato l'origine morfo-litologica della città partenopea con la messa in posto del "Tufo Giallo Napoletano" che caratterizza l'ossatura principale della litologia della città di Napoli.


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